Una lunga Estate! Sembra il titolo di un film o di un libro ma in realtà è il tempo occorso per completare la programmazione di “RassegnAgnini 2020”, e ci si sono messi anche in tre, il sottoscritto, Paolo Minasi ed Andrea Usiello ad allestire questa stravagante “compilation”. Incerti sul risultato e quindi sulla “sentenza” che il popolo di Salagnini e frequentatori delle “tane da cinema” limitrofe, avrebbero infine emanato, abbiamo deciso di raddoppiare la posta programmando 4 film mensili anzichè 2, due serali il Venerdì e due pomeridiani la Domenica. Certamente un grosso rischio di caratterizzare fortemente il palinsesto della sala, ma necessario per offrire ad ognuno una chance e quindi di omologare la base di partecipazione giornaliera. Il tempo, a rassegna conclusa, si esprimerà e sarà galantuomo o giustiziere, ma per il momento lasciamo che si esprima qualche “addetto ai lavori”, come fa per esempio Raul Alvarez, critico cinematografico e, come egli stesso afferma, cinefilo impenitente. Infatti, riceviamo e con molto piacere partecipiamo un suo gradito contributo.
La rassegna di film in programma in SalAgnini offre una varietà di titoli degni di quello che un tempo era la seria e laboriosa ricerca dei cineclub. Ma con una variante: mescola titoli popolari come Il ponte delle spie di Spilberg o Atomica bionda, con titoli ignoti anche ai cinefili più incalliti come O boy, un caffè a Berlino o Francofonia di uno dei più originali e difficili registi russi, Aleksandr Soukurov. Non mancano poi titoli di film di frontiera fra il d’essai e il popolare ma che hanno avuto una distribuzione ridotta, non per questo meno pregevoli, come il bellissimo The teacher o Pollock. Nel complesso una programmazione eccellente, un’occasione di poter scoprire piccole perle sconosciute o per rivedere film intramontabili. Ma su tutti, uno in particolare mi sento di consigliare senza riserve, La vie en rose, splendida ricostruzione della vita di Edith Piaf con una immensa Marion Cotillard che ha vinto l’Oscar grazie a questa magnifica interpretazione. Sebbene l’Oscar l’avrebbe meritato anche la sontuosa ed elegante regia. Raul Alvarez